Friday, January 25, 2008

Ivi & Rosi are back







Venerdi 11 gennaio 2008




Siamo arrivati finalmente !
Dopo un viaggio che sembrava non dover finire mai causa la nostra avversione al sonno quando viaggiamo, alle 9 e mezza (ora locale) abbiamo fortunatamente messo piedi in terra Neozelandese.
Non vi posso raccontare come ci siamo sentiti. Non riuscirei.
Sfortunatamente anche in questa occasione non siamo riusciti a dormire lungo il tragitto. Probabilmente un paio di orette in tutto. In compenso sono riuscito a leggere tutto il libro che mi aveva regalato mia zia Adri prima di partire. Mi è piaciuto.
Faccio i miei complimenti alla signora Daria De Pellegrin, una zumellese emigrante anche lei, per il suo modo di scrivere.


(Nella foto il saluto alle dolimiti dall'alto)

Cosa vi possiamo raccontare del viaggio oltre al fatto della stanchezza da non dormire ?
Possiamo iniziare con un giudizio sulle compagnie aeree che ci hanno portato a destinazione.
Lufthansa fino a Tokyo e Air New Zealand poi. Della prima posso dire che non siamo rimasti soddisfatti del servizio di bordo.
Il cibo non era buono e per il mio problema non sono riusciti a prepare qualcosa di veramente adeguato. Non importa.
Molto lenti nel serivre le persone e un apparecchio (747) che non era il massimo del comfort, neppure per noi che ci eravamo potuti permettere di prenotare i posti vicino alle uscite di sicurezza per poter avere dello spazio per le mie lunghe gambe.
Unfortunatly non è stato come ce lo aspettavamo. E' vero che avevamo più spazio di quelli normali ma non potevamo comunque allungare completamente le gambe. Inoltre la ragazza del check-in dell'aeroporto di Venezia ha sbagliato a riservarci i posti, lasciandoci dalla parte del finestrino invece che da quella del corridoio come avevamo noi richiesto.
Con Air New Zealand invece è andata meglio. Non vogliamo sembrare di parte, ma vi dico solo che dopo un paio di ore di volo io e Rosalba ci siamo guardati e ci siamo detti : " Certo che si vede che siamo con dei neozelandesi !" vista la loro cordialità.
Il cibo in questo caso è stato buono. Erano organizzati per le mie richieste, ovvero senza lattosio e senza pomodoro.
L'aereo era un 777, molto più confortevole (visto che riuscivo a distendere quasi completamente le gambe pur essendo in un posto normale) e con il video in ogni sedile dove poter guardare la tv, dei films, giocare e ascoltare della musica.
Abbiamo visto un simpaticissimo film dal titolo Ratatouille. Lo consigliamo a tutti anche se fatto per dei bambini !
Vi possiamo dire dello splendido aeroporto di Tokyo. Immenso e super pulito, come del resto già anticipatoci dal nostro amico Herman. Una folla di gente in continuazione che arrivava e partiva ma con una tranquillità assoluta. Non c'era frastuono. Non ho sentito nessuno mai alzare la voce. I giapponesi ci sono sembrati molto disponibili. Quando chiedevi qualche informazione e non
avevano una risposta da darti, ti accompagnavano da chi poteva probabilmente aiutarti a risolvere il tuo problema. Incredibile !
La tecnologia al servizio dell'uomo. Tutti, e dico tutti, ovvero dal personale dell'ufficio informazioni a quello del ritiro bagagli, con un computer portatile a disposizione e usato per qualsiasi cosa. Mi sono infatti chiesto se tutto sia collegato in rete.
Immagino di si. Una zona a completa disposizione per le chiamate internazionali, una per l'utilizzo di internet, una per i massaggi relax, e chi più ne ha più ne metta. Un servizio navetta con autobus e mini metropolitana per gli spostamenti tra i terminal.
Dopo quasi un'ora per orientarci in questo areoporto, dopo aver richiesto il visto turistico (pensate che ci hanno fatto le foto segnaletiche, hanno preso le impronte digitali e ci hanno salutato con un sorriso e in italiano ....buona gionata), un'altra mezz'ora per capire dove poter lasciare i bagagli a mano e cambiare la moneta in Yen, abbiamo finalmente preso la metropolitana per andare a visitare la città di Narita, lontana solo 10 min rispetto alla grande Tokyo dove dovevamo prenderci più di due ore solo per viaggio
andata e ritorno e spendere la bellezza di 80 € solo per la metro. Dovevamo essere di nuovo in areoporto alle 3pm perchè iniziava il checkin per il volo a Auckland e volevamo essere tra i primi per poterci riservare dei posti più comodi.
L'impatto con la terra giapponese è stato forte. Veramente un altro mondo. Affascinante diremmo, anche se siamo consapevoli che per quelle 5 ore che ci siamo stati è forse troppo pretendere di capire una nuova cultura.
Però trovarci in mezzo a quei negozi con tutte quelle scritte in giapponese e tutte quelle persone che parlavano quella strana lingua, dove le case sono veramente piccole, escluso i monumenti, dove non esistono parole in inglese e logicamente tanto meno in italiano, dove ti accorgi che si tratta di una popolazione relativamente vecchia, con la gente che cammina con ai piedi delle scarpe con due numeri di taglia più grandi e per questo sono costretti a trascinarle, dove all'entrata dei piccoli ristoranti vedi una fila di scarpe lasciate dai clienti perchè bisogna entrare scalzi, dove non si capisce nulla di quello che stanno mangiando o vendono perchè sono
prodotti che non conosciamo e non ci sono traduzioni, dove anche le persone anziane girano in metropolitana con le cuffie dell'IPOD ascoltando musica probabilmente, dove la gente secondo noi ha problemi di articolazioni alle gambe dallo strano modo che hanno di camminare e dove però ogni persona che incontri ti regala quantomeno un sorriso. Questo è stata il Giappone per noi in quelle poche ore che abbiamo avuto la fortuna e il piacere di conoscere.
Per il momento questo è quello che vi possiamo raccontare del nostro trasferimento.
Un'ultima cosa che mi viene in mente è che prima di salire sull'aereo mentre si aspetta al Terminal ci sono dei luoghi in cui puoi richiedere dei massaggi rilassanti, farti la doccia o solo riposare con dei lettini e poltrone a disposizione per ogni più disparata esigenza del cliente. Forti questi giapponesi.

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