Eccoci di nuovo finalmente.
E' passato un mese dall'ultimo articolo, lo sappiamo. Ve ne eravate accorti ? Chissà ....
Un mese senza news, senza updating, senza briefing , announcement, e chi più ne ha più ne metta.
In effetti ci siamo presi un bel break, time out, time off, pause, interruption, interval .....ma vi giuriamo che non era premeditato.
Vi siete accorti che abbiamo iniziato a mettere qualche parolina di inglese ?
In fin dei conti siamo in terra straniera.
Cosa è successo in questo periodo ?
Tanto e nulla. Non scherziamo, è vero !
Abbiamo messo il piede nella quotidianità neozelandese. Uno solo, perchè manca quello più interessante che vi racconteremo nei prossimi mesi, naturalmente.
Lavoriamo, studiamo e qualche weekend ci incontriamo con degli amici per scambiare due chiacchiere. Nulla di speciale.
La cosa forse più interessante da raccontare in questa breve riapparizione riguarda la lingua. Non intendo quella che abbiamo fra i denti che ogni tanto se rimanesse ferma non sarebbe male, ma quella cosa, quello strumento, che ti aiuta a comunicare con le persone che ti stanno attorno.
Proprio quella, l' Inglese.
Uno dei motivi per i quali abbiamo trascurato il blog è il fatto che durante questo ultime mese siamo (entrambi) stati impegnati con un corso di Inglese (Lun-Ven) che ci ha costretto a studiare parecchio nelle serate (lo studente è l'insegnante).
Per non dire poi che alla sera dopo tutto il giorno a parlare una lingua a te non consueta il tuo cervellino inizia a chiedere "help, please". Così sono parecchi i momenti in cui ci sdraiamo sul divano e guardiamo la TV. Sapete che lingua parlano in Televisione ? No ?
Ve lo dico subito. Inglese e Maori
Ritornando al tema di cui sopra, vi possiamo raccontare che siamo abbatanza contenti di come stiamo imparando la materia. Ogni giorno un piccolo progresso. Non mancano giornate difficili quando il tuo fisico affaticato non ti permettere di capire alcune parole e ti senti un pirla. Però la comprensione al momento è di buon livello. Lo "speaking" invece lascia ancora qualche lacuna.
Il metodo che hanno usato i professori durante questo corso ci è piacituo molto. Completamente diverso da quello usato in Italia per quanto riguarda le nostre precedenti esperienze.
Ci ervamo accorti già dai libri di grammatica che prendiamo a prestito ogni mese dalla biblioteca che il loro sistema era diverso, molto più easy (facile) e in molti casi totalmente diverso da quanto imparato. E' stata una bellissima esperienza. E già cari miei, purtroppo è finito. Forse non vi avevo detto che era completamente gratuito, ma non era così importante sottolinearlo penso.
Una cosa purtroppo sbagliata che continuiamo a fare è quella di parlare in Italiano tra di noi. Se ci fossimo imposti di parlare Inglese potremmo essere ad un livello sicuramente superiore. Ogni tanto ci proviamo ma alla fine ci sentiamo un pò ridicoli e soprattutto quando si tratta di spiegare cose più "importanti" ci blocchiamo, così scatta il momento nevrotico e si abbandona, si molla, si "give up" come dicono da queste parti.
Sempre rimanendo in tema, ieri sera tardi (purtroppo solo dopo le 10.30pm fanno delle cose interessanti) ho visto un documentario in lingua inglese su una nuova tecnica per operare il cervello dopo che il corpo del paziente viene fatto morire per alcuni minuti. Ho usato il termine morire perchè è proprio ciò che accade. Praticamente la tecnica dell'anestesia è di portare la temperatura del corpo a circa 15-20 gradi (tipo congelamento)in tempi molto celeri in modo che il tuo cuore non batta più ma al tempo stesso il cervello non venga danneggiato per la mancanza di ossigeno. Una volta che il cuore si è fermato e il sangue non circola, il dottore opera la parte interessata e alla fine dell'operazione viene iniziato di nuovo il processo di riadattamento del corpo alla sua normale temperatura. Facevano vedere il caso di una donna e di un uomo americani che sono stati sottoposti questo intervento (tutto documentato con le telecamere e relative interviste) perchè affetti da un aneurisma celebrale che li avrebbe probabilmente portati in futuro a delle gravi conseguenze.
Dimenticavo di dirvi che questa tecnica è stata scoperta grazie al caso "fortuito" di una ragazza Norvegese che mentre sciava è caduta in un lago ed è rimasta intrappolata sotto il ghiaccio per oltre 40minuti. Quando sono riusciti a recuperarla il suo corpo era naturalmente "ghiacciato" con una temperatura intorno ai 13-15 gradi se non ricordo male e naturalmente non dava alcun segno di vita. Il suo amico (dottore) però ha voluto che venisse portato d'urgenza in ospedale e venisse provata la rianimazione perchè secondo lui il cervello non era stato daneggiato. Non era (è) un pirla qualunque, anzi con il senno di poi ci ha visto dentro molto bene. Uno molto preparato.
Sta di fatto che dopo 6 ore dall'ultimo battito cardiaco e dopo 2 o 3 tentativi di riannimazione la ragazza si è risvegliata. All'inizio con delle difficoltà perchè pensavano potesse rimanere paralizzata e invece piano piano si è ripresa completamente e adesso adirittura lavoro come radiologa all'ospedale in cui l'hanno salvata.
Non vi racconto di più perchè è stato veramente toccante, ma se uno avesse la voglia e il tempo di approfondire questo argomento e trovasse qualche link in internet ve ne sarei grato perchè mi piacerebbe avere in memoria questo articolo.
Un saluto a presto (promesso)
Bye
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