Saturday, December 27, 2008

Natale a Auckland

Il Natale a Auckland ?

Strano ci vien da dire. Anzi stranissimo.
Abituati come eravamo al freddo, neve e giornate corte, viverlo al caldo, mare e giornate di luce dal mattino alle 6 fino alle 9 di sera è comunque strano per noi.
Vedere i finti Babbi Natale che giocano a rugby sulla spiaggia, o quelli che passano con i pattini a rotelle lungo la pista ciclabile della città, fa molto sorridere.
L'atmosfera che si respira, credetici, è completamente diversa.
Non ci sono le vie illuminate dalle luci natalizie, il rumore degli spazzaneve che cercano di liberare le strade innevate, i grossi alberi di pino ad addobbare le piazze dei vari peasini e neppure le vetrine dei negozi piene di pannettoni o di vestiti pesanti per difendersi dal freddo. Qui di addobbi natalizi pochissimi, le vetrine piene di costumi da bagno e tavole da surf.
Purtroppo questa atmosfera prettamente estiva affievolisce lo "spirito" vero del Natale secondo le nostre vecchie usanze.
La mia cugina Liana ci ha inviato un bellissimo racconto natalizio da lei scritto e vi assicuro che mentro lo leggevamo abbiamo una volta in più realizzato quanto diversi ci sentiamo in questo momento. Poi ci si ferma un attimo a pensare e quello che ci balena in mente è che guardando alla nostra storia cristiana il piccolo Gesù è nato nella città di Betlemme, un posto dove di abeti o pini imbiancati dalla neve forse ce n'erano pochini e soprattutto le strade dell'allora paese santo, non erano nemmeno tanto illuminate da luci colorate. Allora ecco che il cervello inizia a macinare pensieri e alla fine si arriva alla conclusione che non importa quello che ti circonda, ma quello che si porta dentro di se. Non sono gli addobbi a fare il Natale, è il nostro cuore che lo può rendere un giorno speciale.
Ovviamente non nascondiamo che in queste circostanze è tutto più difficile per noi. Lontani dalle famiglie a noi care, da tutti i parenti e amici che sono stati e sono parte della nostra vita. Però anche questo nostro nuovo cammino porta con se qualcosa di speciale e il fatto di trovarsi a migliaia di kilometri dalle nostre radici, non ostacola il nostro carissimo augurio di un Meraviglioso Natale e un Felice Anno nuovo a tutti voi.
Sono molte le testimonianze della forza del pensiero.
Mi vengono in mente i racconti sulle preghiere (di qualsiasi fede), oppure un libro che lessi anni fa sulla civiltà aborigena australiana e per finire quanto ho visto una sera in televisione quando hanno fatto vedere come oggigiorno un computer possa aiutare un paraplegico a muoversi con la carrozzina o adirittura a "parlare" anche se completamente paralizzato, solo grazie al fatto che un computer riesca a catturare il suo pensiero e lo trasformi in ..... movimento meccanico o digitale. Storie veramente incredibili.
Quindi cari nostri lettori, quando avete un attimo di tempo libero, pensate a noi e fatelo se possibile sempre con un sorriso. Se vi capita potete anche ridere, anche se vi trovate in compagnia di altre persone e se qualcuno vi chiede se siete diventati matti, dite loro che ci stavate pensando e che la colpa e nostra. Fatelo tranquillamente.
Ritornando al nostro Natale vi diciamo solo che lo abbiamo trascorso in ottima compagnia. Abbiamo cercato di essere presenti in più case, non vogliamo dire nello stesso momento, ma quasi. Avevamo "fortunatamente" ricevuto più di un invito e purtroppo abbiamo anche dovuto rinunciare ad un paio, ma veramente era fisicamente impossibile.
In breve vi dico solo che la cena di Natale l'abbiamo trascorsa in compagnia di altre due coppie di amici, una delle quali ha avuto da pochissimo (circa un mese) una stupenda bambina, nommé Manon (i genitori sono del Belgio). Il mattino del 25 siamo stati a casa di uno dei figli della mitica coppia Peter & Linda i neozelandesi che sono diventati i nostri "genitori addottivi" immaginandoci di fermarci un pochino, il tempo di prendere un caffè e scambiarci gli auguri (così pensavamo stando a quanto ci avevano velocemente accennato al telefono nelle settimane precedenti) e ritrovandoci invece immersi in una tavolata ricoperta di cibo da far impallidire pure Obelix. Vi dico solo che ad un certo punto verso le 9 e mezza è arrivato un signore con un maialino fatto al forno. Non vi raccontiamo tutto, altrimenti vi teniamo bloccati allo computer per più di un'ora. A mezzogiorno poi avevamo appuntamento a casa del mio titolare per il classico pranzo di Natale, dove siamo rimasti fino alle 6 e mezza di pomeriggio. Pure il sottoscritto, noto per le sue difficoltà "palative" ha fatto parecchie eccezioni alla sua dieta, anzi diciamo che non è riuscito a resistere posto davanti a tanto ben di Dio. In queste occasioni abbiamo sicuramente saziato molto di più il corpo che non lo spirito. La sera di Natale invece l'abbiamo dedicata alla meditazione e alle telefonate a casa.
Il tempo meteoroligico ? La vigilia brutto con pioggia a tratti e aria freddina, più consono alle nostre abitudini diremmo. Il giorno di Natale invece a metà mattinata il cielo si è aperto e il Sole estivo ha fatto il suo dovere.
Quasi dimenticavo......
Abbiamo fatto anche l'albero natalizio in casa, spinti dalla pressione di Rosi che come una vera Regina una sera mi ha detto con tono regale : "Io un Natale senza l'albero non l'ho mai fatto, e non intendo farlo MAI !!!!".
Così dopo giornate a pensare a come accontentarla il sabato prima al mattino mi sono svegliato e ho avuto una idea brillante (almeno secondo me). Con l'aiuto di Mr. Roger siamo andati in una baia per prendere ciò di cui avevo bisogno e dopo una "faticaccia bestiale" abbiamo trovato quasi tutto quello che mi serviva.
La Domenica lo abbiamo preparato. Un albero natalizio "marino", adatto all'ambiente che ci circonda. Lascio a voi commentare questa opera d'arte.
Ciao e ancora tanti auguri a tutti.

Ecco il mitico Albero Natalizio di St. Heliers






La cena della Vigilia con alcuni amici.




La leggerissima colazione al mattino dagli Stopforth.





Apertura regali in salotto con i bambini super eccitati e i grandi a guardare con pazienza.


La mitica "Babba Natale" Sonia, la padrona di casa.


Qui invece al pranzo con colleghi di lavoro a casa del titolare.


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