Sunday, February 01, 2009

Ultima parte del viaggio

Seconda parte del viaggio:
A Paihia quella mattina del 3 Gennaio siamo saliti a bordo di Gungha alle 9:45 e dopo alcuni suggerimenti tecnici da parte dello skipper Mike, siamo salpati verso Otehei Bay. 10 persone a bordo con noi, oltre ai 3 membri dell'equipaggio. Una bella barca a chiglia, 12m con albero di 8. Niente spinnaker, non dovevamo partecipare a nessuna regata.
Solo una gita in relax, alla ricerca di qualche delfino con cui poter magare fare una nuotata e una piccola baia dove ormeggiare per alcune ore prima del viaggio di rientro previsto per il tardo pomeriggio.
Non lo so perchè, ma lo skipper ci prese subito in simpatia, penso soprattutto perchè italiani. Suo nonno era calabrese, emigrato in Canada dopo la prima guerra mondiale e mai più rientrato in patria. Lui, come del resto suo padre, nati in Canada ed entrambi con la passione per il mare, forse un qualcosa di innato, legato probabilmente alle origine di quel giovane italiano fuggito da un piccolo paesino affacciato sul mar Ionio. Dopo anni trascorsi a gareggiare sull'oceano Atlantico e nel meditteraneo, la scelta definitiva. Mollare tutto, prendere la famiglia con se, due bambini di 8 e 10 anni e venire a vivere qui, in Nuova Zelanda. Questo accadde nel lontano 1992. Da allora, dopo aver ottenuto la residenza neozelandese, un continuo migrare fra questa nazione e le isole fiji. 6-7 mesi qui e gli altri fra le isole Tonga, Samoa, la Nuova Caledonia e le Vanuatu. Un lavoro, una passione. Fare di una barca la propria casa, il proprio ufficio. Una scelta non facile, ma per lui vincente. C'è chi ne rimane affascinato (come il sottoscritto) chi invece la ritiene una cosa stupida.
Ognuno ha le sue idee. Voi cosa ne pensate ? Ditemelo !


dal promontorio di una delle colline

la nostra baia

Una volta ancorati sulla baia (vedi foto) avevamo la possibilità di scegliere diverse attività. Dalla camminata sul promontorio di fronte a noi per gustarsi dall'alto tutto la veduta e l'orizzonte dell'oceano della Tasmania in direzione Ovest (scelta da Roger), a chi voleva solo rilassarsi sulla spiaggia (la mia cara mogliettina) oppure fare del kayaking (mia scelta), prima di provare tutti l'ebrezza dello snorkling in un acqua che non era sicuramente calda come quella di Sharm el Sheikh. Purtroppo io non ho potuto gustarmi questa cosa come mi sarebbe piaciuto perchè senza gli occhiali e le lenti a contatto non riuscivo a vedere un bel fico secco. Anyway..... un bel pesce me lo son visto pure io, alla faccia di tutti gli altri compagni di viaggio ! Dopo un bel bagno rigenerante, di nuovo tutti a bordo per mangiare alcuni sandwiches estivi, con insalata e fettine di arancia. Questi erano proprio buoni, tutti li hanno apprezzati. Non come i pop-corn che ci hanno preparato durante il viaggio di rientro, che purtroppo erano super piccanti. Nessuno di noi 3 gli aveva mai provati con quel gusto. Non buoni ! Questo il verdetto finale della giuria italiana. Assolutamente sconsigliati come snack.
Nel bel mezzo del rientro ci siamo abbattuti contro un mini-temporale "marino" con 10 min di pioggia torrenziale. E' stato emozionante. Tutti in coperta, mentre alcuni 3 ben equipaggiati (con delle buone giacche contro il vento e la pioggia, tra cui il sottoscritto grazie al regalo di Natale della moglie) siamo stati in coperta per avvolgere le vele su ordine del capitano, preoccupato che qualcosa di inaspettato potesse succedere. Per fortuna tutto è filato liscio e per l'appunto dopo soli 10 minuti il sole era già ritornato tra di noi ad asciugarci. Non vi sto a raccontare tutto quello che abbiamo visto e soprattutto sentito. Mi potrei soffermare per ore a raccontarvi alcune belle esperienze fatte da quella barca e raccontatemi da Michael e i suoi due figli, oppure di com'è l'educazione elementare in Olanda, grazie alla bella chiacchierata fatta con due ragazzi Olandesi (entrambi insegnanti "delle primary") conosciuti a bordo o di quello che abbiamo provato in questa mezza giornata da favola, ma diventerei sicuramente noioso. Quindi ......... andiamo avanti !



la "nostra" barca a vela


Arrivati a terra ci siamo recati alla macchina per riprendere il nostro viaggio. Nel frattempo il cielo si stava riannuvolando, minacciando di far cadere altra acqua in serata probabilmente. Sistemati gli zaini in macchina, dopo un brindisi per la riuscita della escursione, abbiamo deciso di provare a trovare qualcosa da dormire (non sicuramente un Backpakers quella notte, visto l'esperienza della notte prima), un posticino che fosse carino, tranquillo e naturalmente non carissimo, per motivi di Wallet. La stanchezza era ad ogni modo la musa ispiratrice. Sentivo già nell'aria la preoccupazione della consorte che, pur abituata ad un sacco di avventure dell'ultimo momento (mi piacciono ste cose) , temeva di dover passare la notte in bianco, magari rannicchiata sul sedile anteriore della nostra stupenda Toyota. Voglio spendere due secondi per lodare questa macchina che si sta rilevando giorno dopo giorno un gioiello automobilistico. Avesse l'aria condizionata sarebbe ........PERFINO TROPPO !!!!!
L'idea era di provare a Russel, una penisola di fronte a Paihia, un luogo molto rinomato e a detta di parecchi nostri amici molto carino. Ci dovevamo sbrigare, perchè c'era il traghetto da prendere per raggiungere il villaggio, senza dover fare due ore di macchina. Inoltre erano già le cinque di pomeriggio e prima che il sole ci lasciasse, rimanevano solo 4 ore di "speranza". L'ordine imperativo era di avere una doccia e un letto prima di cena, giusto per essere tranquilli. Nell'entrare in paese per la via principale (e l'unica) il primo segnale Vacancy su un Motel alla nosta destra. Ferma !! Frena !! Proviamo qui, magari ci va di "culo". Non ci è andata, anzi..... la sfiga è stata che appena pochi secondi prima il titolare aveva appena ricevuto una telefonata da un cliente e gli aveva riservato la camera da 3. Ma per dindirindina.... che sfortuna. Dimenticavo. Nel percorrere la statale e raggiungere il villaggio, avevo notato un cartellone pubblicitario sulla destra che reclamizzava un Bed & Breakfast e non so spiegarmi il perchè, ma mi aveva colpito. Era assai lontanuccio dalla zona turistica, però ...... lo volli tenere in memoria. Dopo una decina di tentativi non andati a buon fine, vuoi perchè non c'erano più posti, oppure perchè ce n'erano solo per due, o anche perchè veramente costosi, il mio cervelletto si è acceso e mi ha mandato l'impulso per ricordare quello che avevo visto all'inizio di sfuggita. Andiamo a vedere quel posto che è lontano la, fra le colline, dissi ai due fratelli a bordo. Proviamo ! Non lo so perchè ma mi ispira. Giunti all'incrocio e svoltati a sinistra abbiamo iniziato a percorrere una stradina asfaltata, una di quelle che una volta sicuramente erano di ghiaia bianca ed erano percorse da carrozze trainate da cavalli. Di quelle come da noi si vedono prima di giungere al giardino di una villa del cinquecento. Ho reso un pò l'idea ? Non era tanto alberata come potreste pensare, ma si ergeva tutta sulla sommità delle colline, permettendoti di gustarti un paesaggio nei ditorni fantastico. Ricco di vegetazione, prati, stagni e fiori, con mucche, pecore e cavalli come ospiti d'onore. Una meraviglia della natura. Sembrava non arrivassimo mai a quello che all'entrata, nel cancello decorato, sembrava essere un luogo fiabesco. Nel percorrere quella strada ad un unica corsia, ci chiedavamo quanti denari ci sarebbero stati richiesti per poter trascorrere una notte in tal luogo. Avevamo già l'idea che la cifra non potesse essere certo alla nostra portata.
Dopo quasi 3km e la sensazione che ci fossimo persi ecco che in lotananza gli sguardi vengono rapiti da un'abitazione di legno, immersa nel verde di un'altra collina. Un attimo di silenzio, oserei dire quasi naturale, prima della classica affermazione. Wou.... che spettacolo ! Arrivati sul cortile siamo scesi e una signora anziana si è affacciata alla porta e ci è venuta in contro. Eravamo arrivati nel posto sbagliato. Quella era la casa privata di una coppia di signori anziani in pensione, ma grazie alla sua gentilezza siamo venuti a conoscenza che la titolare del "mistico" Bed & Breakfast aveva origini italiane e a detta di questa "nonnina" avrebbe sicuramente apprezzato di avere come clienti degli italiani come noi. Il problema era che non riuscivamo a vedere dove potesse essere quel posto. Finalmente dopo solo un errore di manovra, grazie all'aiuto del navigatore personale (i due fratelli) ho imboccato la stradina giusta. Anche in questo caso non vi racconto tutto altrimenti non finiamo più. Però vi voglio dire che :
a) la signora era australiana, ma di genitori italiani (entrambi di Latina);
b) in effetti le ha fatto molto piacere ricevere la nostra visita;
c) ci ha fatto dormire nel mini appartamento preparato per la mamma che quando veniva a trovarla stava li e purtroppo è mancata tre anni fa;
d) abbiamo speso veramente pochissimo (ancora oggi non sappiamo se è stato quasi un regalo o se normalmente applichino quelle tariffe);
d) abbiamo fatto cena in centro nel villaggio di Russel in un posto carino e semplice.
e) quel posto era ed è veramente una favola (vedi foto);




La mattina seguente ho voluto alzarmi all'alba per gustarmi quella stupenda atmosfera e farmi una bella camminata in quella strada incantata. E' stato bellissimo, sono riuscito a catturare con la macchina fotografica alcune immagini interessanti, che come tutti sanno, non riescono comunque a rappresentare, se non minimamente, quanto la realtà (in questo caso la natura) sia .... so wonderful.





Un simpatico anneddoto che mi viene ora in mente è quello di quando ho scattato la foto ad un bellissimo cavallo che durante il sorgere del sole mi si era avvicinato. Volevo immortalarlo nella sua bellezza con lo sfondo del mare. Vista la poca luce ancora presente è partito il flash e così quel simpaticone ha preso una paura della madonna facendo un salto bestiale e allo stesso tempo mi ha fatto prendere uno spavento anche a me che poco dopo mi sono messo a ridere da solo come un cretino.


parte della stradina che portava al residence

il cancello all'entrata

il residence

Il viaggio di rientro a casa a Auckland è stato altrettando bello. La prima parte nella costa Ovest con la presenza di baie stupende e dei colori del mare incantevoli. La seconda nella costa Est, dove già all'andata eravamo stati e dove per fortuna non abbiamo trovato traffico. Abbiamo fatto l'ultima sosta nella spiaggia di Muriwai Beach, a circa un'ora da casa, per rinfrescarsi. Solo io e Roger, perchè Rosi era troppo stanca. Ci siamo veramente divertiti perchè le onde erano belle grosse e ti trascinavano a riva e la spiaggia vulcanica sotto i piedi ti dava un senso di relax indescrivibile. Sono stati veramente quattro bellissimi e intensissimi giorni. 1200 kilometri percorsi con più di 500 foto scattate. Un tempo assolutamente fantastico e per grazia del Signore tutto è sempre andato per il meglio.
Non potevano chiedere nulla di più.




Eccoci di nuovo a Auckland sulla strada che porta a casa (5min in macchina)

................. T H E E N D ...........................

1 comment:

Anonymous said...

credo che non ci sia LA scelta giusta, ma ognuno ha la sua scelta da compiere. io non penso lo farei mai, ma mi sembra che per voi sia stata al scelta giusta andare dall'altra parte del mondo.
MI piace la vostra positività e il saper apprezzare le cose buone senza impuntarsi sulle difficoltà che sicuramente avrete, come tutti.
ciao da Denis.
e Michela, naturalmente!